OCM Vino. Treni presi, persi o mai passati. La crescita del mondo vino si sa, come per tutte le cose, necessita di investimenti. Far crescere una cantina, ammodernarla e promuoverla sono parti integranti di un processo che ha come obiettivo il miglioramento aziendale. Mi capita spesso di parlare con produttori che covano idee e ambizioni in tal senso.
PERCHE’ E’ UN’ OCCASIONE DI CRESCITA
Mostrano la loro terra e i loro vitigni non nascondendo i loro progetti. Alcuni vorrebbero essere più presenti nel settore marketing. Altri vorrebbero espandersi. Altri ancora vorrebbero integrare alla cantina il fascino dell’ospitalità.
Ebbene tutti questi progetti, per quanto diversi, hanno un comune denominatore: il denaro. Si perché fare investimenti significa mettere mani al portafoglio evitando però di muovere l’ago della bilancia verso il rosso.
Uno spiraglio di luce in tal senso è trapelato con il decreto n° 2987 del 15/05/2018 del Ministero delle Politiche agricole che ha approvato la ripartizione dei fondi per la campagna 2018-2019 del Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo. Le regioni avranno a disposizione 286.397.900 euro da suddividere in 4 misure : Promozione sui mercati dei Paesi esteri, Ristrutturazione dei vigneti, Vendemmia verde, Investimenti.
Ricordiamo che è stata presa la decisione di non finanziare la misura Assicurazione del raccolto nella campagna 2019-2023 rendendo disponibili ulteriori 25 milioni destinati alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti (10 milioni di euro) e alla misura Investimenti (15 milioni di euro).
DISTRIBUZIONE DEI FONDI
Vediamo come sono distribuiti questi fondi per le singole misure.
101.997.000 euro per la Promozione sui mercati dei Paesi esteri
150 milioni di euro per la Ristrutturazione dei vigneti,
5 milioni di euro per la vendemmia verde,
60 milioni di euro la misura Investimenti,
20 miilioni di euro per la Distillazione dei sottoprodotti.
Ogni regione avrà a disposizione una parte di questi fondi.
REGIONE | BUDGET IN EURO |
SICILIA |
55.048.539
|
VENETO |
38.231.194
|
TOSCANA |
29.447.427
|
PUGLIA |
28.392.615
|
EMILIA ROMAGNA |
27.525.165
|
PIEMONTE |
21.070.125
|
ABRUZZO |
12.598.50
|
LOMBARDIA |
11.809.105
|
FRIULI VENEZIA GIULIA |
9.792.631
|
SARDEGNA |
8.810.811
|
CAMPANIA |
8.052.109
|
MARCHE |
7.823.071
|
UMBRIA |
6.445.395
|
LAZIO |
6.010.152
|
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO |
4.336.753
|
CALABRIA |
4.243.683
|
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO |
2.406.612
|
MOLISE |
1.869.170
|
BASILICATA |
1.835.351
|
LIGURIA |
441.695
|
VALLA D’AOSTA |
178.247
|
CONFRONTI REGIONALI
La regione con le quote più alte è la Sicilia che con un budget di 55 milioni di euro detiene quasi il 20% del totale. A seguire il Veneto con 38 milioni di euro circa e la Toscana con quasi 30 milioni di euro. Indicativo il fatto che le prime 5 della lista (Sicilia, Veneto, Toscana, Puglia ed Emilia Romagna) assorbono il 63% dell’intero budget a disposizione.
Il fanalino di coda risulta essere la valle d’Aosta che con un budget di 178 mila euro detiene solo lo 0,06% dell’intero ammontare. Facendo riferimento invece alla ultime 5 della lista in contrapposizione alle prime cinque notiamo che Provincia autonoma di Bolzano, Molise, Basilicata, Liguria e Valle D’Aosta ottengono il 2,3% del totale a disposizione.
ANALISI DEGLI INVESTIMENTI
Analizzando i budget per misura, confermiamo il trend sopracitato con un’unica eccezione che riguarda la Promozione sui mercati dei paesi terzi. In questo caso la regione che richiede più fondi è il veneto con i suoi 12,5 milioni di euro e in seconda battuta la Sicilia con 8,4 milioni di euro circa. Andamento che viene ripreso e consolidato dalla Sicilia alla misura Ristrutturazione e riconversione dei vigneti per il quale richiede 34,3 milioni di euro a fronte dei 17,5 milioni di euro richiesti dal Veneto . Per le altre due misure richieste la classifica dei budget ottenuti rispecchia l’andamento generale.
Queste informazioni sono importanti se si vuole capire come si stanno muovendo le regioni nel comparto vino. Prendiamo spunto da come e perché vengono erogati questi finanziamenti.
L’Unione europea ha come obiettivo quello di rendere più competitive le aziende agricole attraverso la formazione e l’istruzione, sviluppo delle relazioni tra produttori, utilizzo delle nuove tecnologie per la produzione, impiego di sistemi informatici per la precisione e la tracciabilità e l’individuazione di nuovi segmenti di mercato. Diventa prioritario per gli agricoltori la sicurezza alimentare, la corretta gestione di suolo, acqua e terra e infine assicurare la vitalità delle zone rurali. Ma soprattutto promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Motivi più che sufficiente per capire come la Sicilia abbia potuto accedere a questi fondi grazie al lavoro che sta facendo sul campo vitivinicolo, così come Veneto e Toscana che ormai da anni hanno un occhio di riguardo verso il settore vino.
Allo stesso tempo si può capire il minor interesse di alcune regioni per accedere a questi fondi o l’impossibilità di poter eccedervi. Quindi da una parte c’è chi sale sul treno, altri lo lasciano passare, mentre altre volte non è mai passato.
Nel primo caso chi volesse salire sul treno e dare vita ai progetti di cui si parlava sopra, ha tempo per presentare domanda entro il 30 giugno 2018.