Diventare Sommelier. Cosa fare prima, durante e dopo il corso.

Diventare Sommelier. Cosa fare prima, durante e dopo il corso. Se pensi che per diventare Sommelier sia necessario solamente il corso di certificazione presso una federazione di riferimento, allora smetti di leggere questo articolo e scegli il corso che fa per te. A noi non importa a quale corso accederai e con quale associazione farai la tua iscrizione. In questo articolo vogliamo trasferire la consapevolezza che essere sommelier equivale ad elevarsi culturalmente in un mondo dove competenza e professionalità sono due colonne portanti. Un mondo dove l’abito non fa il monaco. Dove un vestito elegante, uno stemma e un tastevin non vi metteranno al ripario dalle intemperie. Oggi vogliamo darvi qualche consiglio per diventare sommelier.

PERCORSO IN TRE FASI PER DIVENTARE SOMMELIER

Il nostro percorso si divide in tre fasi. La prima fase riguarda tutto ciò che dovete fare prima di iscrivervi ad un corso riconosciuto. Una seconda fase che vi consiglierà i passi da fare durante il percorso di studio, e una terza fase da applicare dopo aver preso l’agognato tastevin. Sarà un articolo lungo, ma se riuscite a seguirlo e mettere in pratica i consigli vi assicuro che il temibile esame per la certificazione sarà molto meno temibile. Eviterete di trovarvi di fronte all’enigma “Ma sono pronto? Lo supererò questo esame? Mi sento impreparato” che travolge tutti gli aspiranti sommelier prima della prova di esame.

La premesse da cui partiamo è che la certificazione non è il raggiungimento dell’obiettivo ma il primo scalino per diventare dei sommelier consapevoli. Il vostro percorso di conoscenze e crescita personale durerà una vita intera. Il vino è un mondo in continuo movimento e l’aggiornamento è d’obbligo per chi intende avventurarsi in questo ambito.

PERCHE’ PREPARSI AL CORSO

Reputiamo una preparazione di base indispensabile prima di iscriversi al corso. Chiaramente quando inizierete le lezioni vi assicuro che le stesse partiranno dal livello zero. Quindi teoricamente potreste presentarvi da completi analfabeti enologici. Ma perché non presentarsi con una propria cultura di base?

Evitate alcuni scogli importanti che rallentano la fase di integrazione all’interno del processo di apprendimento. Tali scogli sono soprattutto legati alla terminologia e le pratiche di cantina. In seconda battuta la suddivisione delle varie zone vitivinicole e la capacità di rilevare le caratteristiche organolettiche di un vino. Vediamo come non arrivare digiuni alla prima lezione di un corso sommelier.

Non importa se ciò che vi riportiamo fa già parte delle vostre abitudine. Fatelo e continuate a farlo.

Il pre corso può durare dalle poche settimane a qualche mese. Dipende da quanto tempo e volontà investite, ma anche dalla vostra competenza di base.

DIVENTARE SOMMELIER CON I PRIMI CONSIGLI

Andate a fare visite in cantina. Iniziate da quelle più vicine. Dalle cantine del vostro territorio. Le aziende ben volentieri ospitano gli appassionati e dedicano alcune giornate per offrire una visita alle proprie vigne con degustazione inclusa. E’ lo scenario più importante, sia che lo facciate singolarmente che negli appuntamenti di gruppo, tipo cantine aperte. Avrete a disposizione un addetto che vi racconterà la storia del territorio, il modus operandi in vigna, lo stile di cantina e le tipologie di vitigno coltivate. Inizierete a masticare termini tecnici e toccare con mano come si passa dall’uva al vino. Scoprirete strumenti e tecniche di vinificazione che saranno fondamentali nei corsi di primi livello. VI avvicinerete a territori e vitigni che saranno indispensabili nel corso del secondo livello. Soprattutto avrete un esperto davanti a voi che risponderà alle vostre domande e potrebbe sostenere le sue risposte con un esempio pratico.

Se avete la possibilità di visitare cantine fuori dal vostro territorio, sfruttando un week end di relax, sarebbe molto meglio. E’ un ottimo modo per allargare i confini della propria conoscenza.

Frequentate gli eventi dedicati al mondo del vino. In Italia ce ne sono molti. Ogni settimana vengono organizzati più appuntamenti. Probabilmente ci sono anche nella vostra zona. Cercate su facebook o google e trovate quelli che vi interessano. Dal Vinitaly, al wine show di Todi, passando per Merano wine festival o Vinoforum, fino al mercato FIVI e Modena Champagne Experience. Inoltre ci sono molte fiere dedicate alle anteprime, quale l’amarone o il brunello. Troverete anche fiere di proporzioni più modeste ma non importa, sicuramente ci saranno molte cose da scoprire. Avvicinatevi ai banchi di assaggio e guardate cosa offre il mercato. Dopodichè selezionate i banchi dove ad accogliervi c’è il produttore o un suo rappresentante aziendale.

E’ importante questa scelta perché sostiene il primo punto, ovvero la visita in cantina. Il proprietario o chi per lui, sarà a vostra disposizione e pronto a raccontarvi aneddoti e curiosità del suo vino. Vi porterà in cantina con i suoi racconti e potrete approfittare delle sue conosce ponendo tutte le domande del caso. Assaggiate i suoi vini e fateveli spiegare. Memorizzate idee e concetti. Scrivete su un taccuino i termini che si utilizzano per descrivere i diversi prodotti e se c’è qualche parola che non conoscete non dovete aver paura di sembrare ignoranti. Chiedete una spiegazione. Questa esperienza è importante soprattutto se non potete viaggiare. Avrete modo di conoscere territori e vini lontani.

Per entrambe le esperienze, visita in cantine ed eventi, se avete la possibilità di acquistare delle bottiglie, fatelo. Portatele a casa e dopo qualche giorno degustatele per cercare di trovare in esse i ricordi che avete della vostra esperienza.

AIUTATI ONLINE

Iniziate a frequentare qualche blog di settore che possa trasmettervi conoscenze, competenze e cultura del vino. Se state leggendo questo articolo probabilmente avete già capito l’importanza di seguire un portale dedicato al vino. Vi invito a seguire i blog non perché siano migliori di altri canali ma per i loro contenuti e i modi di concepirli. Usualmente i blogger utilizzano una scrittura snella, veloce, più vicina al parlato quotidiano. Evitano terminologie troppe ricercate e vanno subito al succo del discorso. Molti articoli vertono sulle loro esperienze in vigna. Riportano incontri e colloqui con i produttori. Forniscono consigli che fanno forza sulle loro esperienze. Raccontano i vini che assaggiano e forniscono aneddoti e curiosità per aumentare il livello di attenzione del lettore. Sono letture più scorrevoli ma non meno impegnative. Un modo frendly di avvicinarsi ai contenuti online sul vino.

In circolazione ci sono molti blog interessanti e popolari. Potete trovare WineBlogRoll di Francesco Saverio Russo, un precursore dei blogger attuali. Ma Anche WineSommelier, gestito da appassionati e professionisti competenti. Intravino è un altro sito web da non perdere, ha molti contenuti scritti da esperti del settore.

Googlate ogni cosa. Un termine , un vino, una zona. Se avete una curiosità o un dubbio chiedete a google. Secondo me è uno dei metodi più veloci e più potenti per assorbire informazioni. Oggi abbiamo sempre uno smartphone con noi. Se andate in un ristorante o una enoteca, se semplicemente andate a cena da un amico e trovate una bottiglia che non conoscete, prima di assaggiarla informatevi. Iniziate a diventare dei degustatori consapevoli.

PER DIVENTARE SOMMELIER VARIA I TUOI GUSTI

Abbandonate l’idea “E’ il mio vino preferito e bevo solo quello”. Spesso si inizia un percorso da sommelier con al proprio bagaglio poche etichette. Alcune volte addirittura talmente poche che si bevono sempre i soliti vini. Ho amici che si sono approcciati al mondo della sommelierie come sostenitori di alcune bottiglie, per loro insuperabili, che in realtà erano prodotti tuttaltro che entusiasmanti. Dopo alcuni mesi di corso le loro bottiglie preferite divennero ben presto dei lontani ricordi di cui è meglio non parlare.

Non fate questo errore. Non limitate i vostri assaggi a pochi vini. In Italia abbiamo centinaia di vitigni che possono essere vinificati in modo diverso, in centinaia di zone diverse e che possono concorrere ad essere vinificati in blend. In sostanza in Italia abbiamo decine di migliaia di etichette, ripeto solo in italia. Quindi se pensate di limitarvi ai vostri 5 – 6 vini state commettendo un errore imperdonabile per chi vuole fare il sommelier. Prima vi sdoganate da questo concetto meglio è. Avete paura di aprire un vino che non vi piace? Non temete. Prendiamo spunto per un altro consiglio.

Non pensante di dover sempre bere vini che vi piacciono. Che vi lasciano a bocca aperta. Cambiate approccio e pensate di fare delle esperienze. Non smetterò mai di ripetere che bere un vino non è come bere una bibita gassata.  Dietro un vino c’è la storia di un azienda, di un territorio, c’è un vitigno. Dietro un vino c’è umanità e particolarità. Iniziate a bere con l’idea di sentire ciò che state degustando e chi se ne frega se vi piace o meno. Nel caso non sia di vostro gradimento vi limiterete ad un calice anziché scolarvi la bottiglia. Prendetevi come impegno di aprire ogni volta una bottiglia diversa.

Su questo punto lancio un appello importante. Troverete negli scaffali vini da pochi euro fino a prodotti molto costosi. Variate. Non limitatevi a spendere il meno possibile cercando di portare a casa l’occasione. E nemmeno impoverirvi per comprare un top wine. Ci sarà modo e tempo di investire nelle degustazioni. Alternate quindi i vostri vini assaggiando prodotti di diversi prezzi senza farsi ingabbiare dagli stessi.

In questo momento vi starete abbattendo. Tutte queste cose prima di iscriversi al corso. Figuriamoci dopo. Niente di più sbagliato. Il grosso del vostro lavoro è quello appena riportato. Dovrete farlo anche durante il vostro percorso di studi e soprattutto dopo averlo concluso. Un buon sommelier è colui che resta aggiornato e l’aggiornamento passa a anche attraverso queste attività.

ISCRIVITI AL CORSO PER DIVENTARE SOMMELIER

A questo punto iscrivetevi. Quale federazione scegliere? Non diamo suggerimenti. Possiamo darvi delle indicazioni. Valuta i programmi di studi, il numero delle lezioni. Guardate nei corsi precedenti quale bottiglie sono state assaggiate durante le lezioni, a volte si vedono dalla pagina facebook o instagram, altrimenti chiedete a qualcuno che li ha frequentati. Valutate il costo. Deve essere adatto alle vostre tasche. Credetemi è brutto iniziare il primo livello e poi fare il secondo livello dopo due anni perché non si hanno risorse economiche. Valutate anche la distanza. Questi corsi generalmente vengono svolti nelle ore serali. E alla lunga fare dei viaggi dispendiosi in termine di tempo può portare al distaccamento verso il corso.

Infine parlate direttamente con chi lo organizza. Non limitatevi ad inviare la solita mail di richiesta informazioni, cercate di trovare modo, anche telefonicamente, per confrontarvi. Conoscete il vostro interlocutore e instaurate fin da subito un rapporto di cordialità. Ponete le basi per diventare sommelier.

SUPERA L’ESAME PER DIVENTARE SOMMELIER

Come già metto, durante il corso continuate a seguire i consigli sopra riportati. A questi ne aggiungo altri due che saranno indispensabili per presentarsi preparati all’esame. Durante il periodo formativo vi saranno consegnati dei libri di studio. Ben fatti. Ma come in ogni cosa l’integrazione con altri manuali non fa che arricchire il vostro bagaglio. Da oggi in poi dovrete calarvi nella parte del sommelier. Il sommelier ha , tra le tante funzioni, anche quella di saper informare e trasferire sapienza e cultura all’interlocutore. Credetemi parlare di vino è bello, ma non sempre facile.

I manuali di studio del corso sono ottimi per darvi una competenza tecnica. Io vi consiglio di iniziare a masticare qualche libro che tratta di vino seguendo un percorso non accademico. Questo vi aiuterà ad acquisire padronanza di esposizione. Ce ne sono molti di libri che possono fare al caso vostro. Libri che trattano di arte e vino, oppure filosofia e vino. Ci sono libri stupendi che riportano la biografia o le esperienze dei grandi nomi del vino. In poche parole. Fate entrare il vino nelle vostre letture quotidiane anche senza dargli un ruolo di protagonista.

Ora il consiglio che non segue mai nessuno. E’ la prima cosa che vi diranno al corso, ma non lo fa mai nessuno. Si sottovaluta quanto sia importante ciò che sto per dirvi. Compilate le schede tecniche ogni volta che assaggiate un vino. O almeno una volta a settimana. Prendetevi come impegno la domenica a pranzo di aprire una qualsiasi bottiglia e compilare la scheda tecnica. Ci vogliono 5 minuti. E’ l’unico modo per apprendere e scolpire nella mente le caratteristiche di un vino. Ed l’unico modo per presentarsi all’esame senza fare pessime figure. Ogni associazione vi rilascerà delle schede tecniche. Sono il vostro primo strumento di lavoro. Trattatele come tale e dategli la giusta importanza.

Tutto il resto ve li diranno al corso, non c’è bisogno che vi faccio l’elenco ora.

COSA FARE QUANDO SI DIVENTA SOMMELIER

Se pensate di prendere l’attestato, attaccarlo in sala e staccare la spina con l’apprendimento sbagliate di grosso. Ripeto. Un sommelier deve essere sempre aggiornato e mantenere sempre i piedi nel campo.

Quindi, continuate a fare ciò che vi ho consigliato precedentemente. Adesso però bisogna alzare l’asticella.

Se prima le visite in cantina erano limitate al proprio territorio, adesso dovete iniziare a toccare con mano la terra sui viene coltivata la molinara, il sangiovese, il nebbiolo etc. Programmate delle vacanze studio. Scegliete di sostituire il vostro week end relax in una spa con una visita in cantina a Montalcino.

Il passo successivo è quello di andare in cerca di degustazioni più curiose. Innanzitutto le verticali. Questo tipo di eventi vi permette di conoscere in modo approfondito non solo un vino ma l’intera azienda e il suo decorso. Inoltre le verticali vi aiutano ad aprire i vostri sensi e comprendere cose che ai novizi non sono molto chiare, tra cui l’evoluzione di un vino e come si comporta invecchiando. Le pagherete un po’ di più, questo mi sembra chiaro.

Altra cosa secondo me importantissima è quello di vivere almeno per qualche giorno la vita di cantina. Fare il vignaiolo sul serio. Mettetevi alla prova e passate qualche giorno in un’azienda e verificate cosa significa fare una vendemmia o lavorare tra le botti. Prendetevi del tempo per dare il giusto valore al lavoro delle persone che si impegnano per portare il prodotto sulle vostre tavole. Se vi chiedete come poter accedere a questi percorsi leggete il nostro articolo sul work exchange.

Imparate ad allenare il vostro naso e palato facendogli percorrere terreni più insidiosi. Cominciando dal degustare un vino senza leggere l’etichetta. Approfittate di una cena da amici oppure di andare al ristorante a far ordinare il vino a qualcun altro senza mettervi a conoscenza della scelta. Cercate ora di capire cosa avete davanti.

E’ arrivato il momento di aumentare il vostro impegno di studio. Le letture devono essere più complesse. Munitevi di libri che raccontano in modo diretto di vini ma soprattutto di territori. Ci sono autori che hanno fatto delle guide bellissime sulla borgogna, sullo champagne. Ma troverete anche testi sul franciacorta o sul Barolo. C’è una vasta bibliografia in merito. Nella vostra agenda programmate qualche lettura durante l’anno.

La parola d’ordine che deve accompagnarvi è aggiornamento. Dovete sempre rimanere aggiornati.

UN OBBLIGO PER CHI VUOLE TRASFORMARSI IN PROFESSIONISTA

Questi consigli valgono per tutti coloro che vogliono diventare sommelier anche senza intraprendere la carriera.

Diverso il caso in cui si voglia fare di questa passione una professione. Ci sarebbero molte altre cose da valutare ma un consiglio sempre valido posso lasciarvelo. Dovunque andrete, in qualsiasi ristorante in Italia o all’estero vi chiederanno la conoscenza delle lingue. Non basta più conoscere solo l’inglese. Usualmente i sommelier trovano lavoro nei ristoranti di fascia alta in cui la gestione della cantina è particolarmente complessa. La maggior parte di questi locali si trovano in zone ad alta affluenza turistica. Non c’è bisogno che vi ricordi come tra i maggiori consumatori di vino troviamo anche russi, cinesi, giapponesi, etc. Non è sicuramente indispensabile conoscere tutte queste lingue ma sappiate che con l’inglese, il francese e lo spagnolo riuscite a coprire gran parte della vostra clientela. Se avete l’intenzione di entrare in questo mondo lavorativo iniziate a studiare le lingue quanto prima.

Chiaramente la conoscenza dell’inglese letto è invece valido per tutti. Molte informazioni e nozioni arrivano anche dall’estero e quasi sempre in lingua inglese. Quindi se volete dare un valore aggiunto alle vostre competenze ampliate gli orizzonti delle letture.